Giurisprudenza Penale

Il principio sostanzialistico come strumento di tutela del lavoratore
di CLAUDIO COSTANZI
NOTA A CORTE DI CASSAZIONE – QUARTA SEZIONE PENALE,
SENTENZA 30 ottobre 2018, n. 49593
Di CLAUDIO COSTANZI
Il principio sostanzialistico come strumento di tutela del lavoratore.
Un’illuminante pronuncia su distacco illegittimo, responsabilità datoriale, modello organizzativo e responsabilità dell’ente da reato.
Premessa
Come noto, la tutela civilistica e penalistica della salute e della sicurezza dei lavoratori rappresenta una delle sfide più rilevanti per il diritto, sulla scorta del ruolo di protezione sociale che gli è storicamente attribuito. Nonostante l’estremo rigore maturato nella giurisprudenza di merito e di legittimità dinnanzi all’alto tasso di infortuni sul lavoro, non sembra ancora debellata l’incertezza nell’organizzazione dei cantieri di piccole e grandi dimensioni. È del tutto evidente che il prerequisito per assicurare il rispetto di quanto richiesto dal D. Lgs. 81/2008, in un auspicabile paradigma della prevenzione, consiste nella predeterminazione chiara dei soggetti operanti in cantiere, della catena delle responsabilità e dei fattori di rischio presenti. Tale prevenzione si esplica, tra l’altro, nella redazione del Documento di Valutazione del rischio, del Piano Operativo della Sicurezza e, per le compagini societarie di maggiori dimensioni, di un adeguato modello di prevenzione dei reati nell’ente ai sensi del D. Lgs. 231/2001. Come si dirà, è a quest’ultimo che si ritiene di dover attribuire un ruolo cruciale, pur essendo, paradossalmente, l’unico dei documenti citati non imposti ex lege. Eppure, l’esperienza quotidiana insegna che non esistono molte società di costruzione di medio-grandi dimensioni prive di un modello di prevenzione dei reati. Piuttosto, a mancare è la loro attuazione quotidiana a tutti i livelli, con particolare riguardo, per quanto qui interessa, ai modelli di organizzazione delle deleghe ex art. 16 D. Lgs. 81/2008 e della gestione del personale. A questi fini, sembra utile l’esame di una recente sentenza emessa dalla Cassazione nei confronti di un’importante società di costruzioni, impegnata nell’esecuzione di un appalto pubblico, condannata per responsabilità amministrativa dell’ente da reato per la morte di tre operai. Il desolante quadro che risulta dai fatti, così come definitivamente accertati, e la chiarezza espositiva degli Ermellini offrono un case study di formidabile valenza, che condensa alcune delle più interessanti questioni della disciplina penalistica del lavoro.