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Anno XVI - n. 05 - Maggio 2024

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Rilevanza della condotta dell’imputato successiva alla commissione del reato ai fini dell'applicazione della causa di non punibilità per la particolare tenuità del fatto. Pronuncia della Suprema Corte.

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Corte di Cassazione, Sez. III, sent. del 2 maggio 2023, n. 18029.

La Terza Sezione penale ha affermato che, per effetto della novellazione dell’art. 131-bis cod. pen. ad opera dell’art. 1, comma 1, lett. c), n. 1, d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150, acquista rilievo, ai fini dell’applicazione della causa di non punibilità per la particolare tenuità del fatto, anche la condotta dell’imputato successiva alla commissione del reato, che, tuttavia, non potrà, di per sé sola, rendere di particolare tenuità un’offesa che tale non era al momento del fatto, potendo essere valorizzata solo nell’ambito del giudizio complessivo sull’entità dell’offesa recata, da effettuarsi alla stregua dei parametri di cui all’art. 133 cod. pen.