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Non può essere ritenuta dal giudice in sentenza la fattispecie aggravata del reato di falso in atto pubblico qualora non vi sia stata esplicita contestazione nel capo d’imputazione.
Corte di Cassazione, S.U. sentenza n. sentenza n. 24906 del 2019.
Le S.U. della Suprema Corte di Cassazione hanno risolto la questione di diritto sottoposta con ordinanza n. 3274/2019 relativa al quesito: “se possa o meno essere ritenuta in sentenza dal Giudice la fattispecie aggravata del reato di falso in atto pubblico ex art. 476, comma secondo, cod. pen., qualora la natura fidefacente dell’atto considerato falso non sia stata esplicitamente contestata ed esposta nel capo d’imputazione”.
La Corte, confutando i primi due motivi di ricorso proposti dalla ricorrente, con sentenza n. 24906/2019, ha dato risposta “negativa” al quesito in esame, affermando il principio di diritto secondo cui “non può essere ritenuta in sentenza dal giudice la fattispecie aggravata del reato di falso in atto pubblico, ai sensi dell’art. 476, comma 2, cod. pen., qualora la natura fidefacente dell’atto considerato falso non sia stata esplicitamente contestata ed esposta nel capo di imputazione con la precisazione di tale natura o con formule alla stessa equivalenti, ovvero con l’indicazione della norma di legge di cui sopra”.