ISSN 2039 - 6937  Registrata presso il Tribunale di Catania
Anno XVI - n. 04 - Aprile 2024

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Il TAR Bologna si esprime sulla qualifica culturale di filari di vite maritata e sui vincoli da essa derivanti.

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TAR Bologna, Sez. I, sent. del 22 novembre 2021, n. 955.

La qualitas culturale di filari di vite maritata, ai fini dell’imposizione del relativo vincolo, deve avere ad oggetto l’immobile o il sito  nel suo aspetto “corporale”, ma non può essere  imposta  dall’amministrazione preposta  alla tutela del vincolo in relazione all’attività o meglio alla tecnica di lavorazione  utilizzata, quando il terreno vede coltivazioni  del tutto eterogene e in particolare contrassegnate da vegetazione spontanea.

Ha ricordato la Sezione che sensi dell’art. 10, d.lgs. n. 42 del 2004, se è vero che la nozione di bene culturale è di tipo aperto e non strettamente tipizzata (Tar Sardegna, sez. II, 2 maggio 2012, n. 421), è altrettanto vero che è necessaria la c.d. corporalità del bene culturale nel senso che l’attività espletata attraverso il bene può rilevare unicamente ove il valore culturale per così dire pervada il bene immobile o mobile, non essendo altrimenti possibile desumerlo dalle sole attività svolte (Tar Lazio, sez. II-quater, 19 maggio 2021, n. 5864; Cons.St., sez. VI, 10 ottobre 1993, n. 741).

L’ampia discrezionalità tecnica alla base del giudizio che presiede all'imposizione di una dichiarazione di interesse culturale ovvero della qualitas culturale (Cons.St., sez. VI, 4 settembre 2020, n. 5357) è dunque delimitata da ciò che può essere per scelta legislativa vincolato, non avendo l’ordinamento (per scelta legislativa) esteso il vincolo alle mere attività espletate attraverso il bene ove non ve ne sia significativa traccia.

Non può pertanto vincolarsi un’attività economica o ricreativa ove l’attività non si sia compenetrata negli arredi o nelle strutture del locale (Cons.St., sez. VI, 10 ottobre 1993, n. 741).

Nel caso di specie, ad avviso del Tar, l’evidente abbandono delle coltivazioni e la diffusione della vegetazione spontanea rende quantomai ardua la sostenuta presenza di una traccia identitaria che consenta di associare le condizioni del sito ad un impianto di vite maritata a piantata romagnola ovvero ad una particolare tecnica di coltivazione oramai scomparsa.