ISSN 2039 - 6937  Registrata presso il Tribunale di Catania
Anno XVI - n. 04 - Aprile 2024

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Per la CGUE non è compatibile con il diritto UE la normativa italiana che in tema di comunicazioni elettroniche limita i ricavi conseguibili dagli operatori.

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CGUE, Sez. V, sent. del 3 settembre 2020, C-719/18.

Secondo la CGUE non è compatibile con il diritto UE e, in particolare, con l’art. 49 TFUE, la normativa dello Stato italiano che ha l’effetto di impedire ad una società registrata in un altro stato membro - i cui ricavi realizzati nel settore delle comunicazioni elettroniche, come definito ai fini di tale normativa, siano superiori al 40% dei ricavi complessivi di tale settore - di conseguire nel sistema integrato delle comunicazioni (SIC) ricavi superiori al 10% di quelli del sistema medesimo.

L’articolo 49 TFUE deve essere interpretato nel senso che esso osta ad una normativa di uno Stato membro che ha l’effetto di impedire ad una società registrata in un altro Stato membro, i cui ricavi realizzati nel settore delle comunicazioni elettroniche, come definito ai fini di tale normativa, siano superiori al 40% dei ricavi complessivi di tale settore, di conseguire nel sistema integrato delle comunicazioni ricavi superiori al 10% di quelli del sistema medesimo (1). (1) I. – Con la sentenza in rassegna la Corte di giustizia UE ha ritenuto non compatibile con l’art. 49 TFUE la normativa di uno Stato membro che ha l’effetto di impedire ad una società registrata in un altro Stato membro, i cui ricavi realizzati nel settore delle comunicazioni elettroniche, come definito ai fini di tale normativa, siano superiori al 40% dei ricavi complessivi di tale settore, di conseguire nel SIC ricavi superiori al 10% di quelli del sistema medesimo.